Il male di crescere

Perché un processo tanto naturale quale quello della crescita è spesso così difficile? Perché, a volte, le fasi di cambiamento evolutivo sono anche per l’adulto così delicate e portatrici di fatiche troppo pesanti per poter essere sostenute?

Tipici esempi di queste difficoltà potrebbero essere un inserimento particolarmente difficile a scuola per il bambino, momenti di grande tensione in casa per il comportamento dirompente dell’adolescente o la depressione dello studente universitario che non riesce a dare quell’ultimo esame che gli mancherebbe per concludere il suo percorso di studi, il pensionato che non trova più uno scopo per le sue giornate… Ce ne sarebbero tantissimi.

Crescere significa cambiare e cambiare significa sempre anche perdere qualcosa: il bambino dell’esempio, per poter diventare uno scolaretto dovrà perdere il suo stato di bambino piccolo dedito solo al gioco e alle coccole di parenti e maestre, assumendosi molte nuove responsabilità che implicano anche una performance cognitiva; l’adolescente dovrà perdere l’immagine di sé bambino, del suo corpo prepubere, del rapporto di vicinanza affettuosa con i genitori per prepararsi, piano piano, a separarsi dalla sua famiglia d’origine per poterne costituire una propria; lo studente universitario bloccato potrebbe inconsciamente temere di avvicinarsi al mondo del lavoro e a quello adulto e alle responsabilità che essi richiedono; il pensionato potrebbe temere la perdita del suo status di persona utile per la società, sentendosi svuotato di ogni significato.

Sono certa che, se ci pensate, ognuno di voi avrà nella mente molti esempi di quello che possiamo definire “il male di crescere”. Sono profondamente convinta che, spesso, tante di queste esperienze potrebbero essere molto più leggere se la persona fosse accompagnata da un professionista nella loro elaborazione, favorendo così il loro alleggerimento ed evitando inutile sofferenza a chi le vive e a chi gli sta intorno.

Personalmente, lavoro sempre molto volentieri a fianco di queste persone, per aiutarle a crescere in modo sereno e ad affrontare nel modo migliore possibile le proprie tappe evolutive.

 

“A quei tempi non mi capacitavo cosa fosse questo crescere. Credevo fosse solamente fare delle cose difficili – come comprare una coppia di buoi, fare il prezzo dell’uva, manovrare la trebbiatrice. Non sapevo che crescere vuol dire andarsene, invecchiare, veder morire”.
Cesare Pavese

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