Talvolta, il disagio dell’adolescente mette gli adulti sotto scacco, in una condizione di timore e di impotenza che crea un faticoso stallo nelle relazioni genitori-figli. Essi vorrebbero aiutare i ragazzi a stare meglio, a svincolarsi da situazioni di disagio (siano esse di tipo depressivo, auto o etero aggressivo, di isolamento, di eccesso e sfida al limite o di altro tipo), ma sentono di non sapere quale sia la “strategia” migliore da adottare per aiutare davvero il proprio figlio o, perlomeno, per non peggiorare la situazione. Il vissuto di molti genitori comprende lo stupore e l’incredulità di fronte al cambiamento così violento e drastico della relazione con l’adolescente, che fino a poco tempo prima era così facile e naturale, serena. Le domande che affiorano alla mente di molti papà e di molte mamme riguardano le motivazioni di questo inatteso cambiamento e insinuano il dubbio di avere in qualche modo “sbagliato qualcosa” nell’educazione o nella relazione con i propri ragazzi. Non di rado le insicurezze crescono nel momento in cui si confronta il proprio modo di essere genitore e il modo di essere del proprio figlio con quello di amici o parenti che, almeno apparentemente, non sembrano attraversare alcuna burrasca e il cui figlio adolescente pare vivere con tranquillità la sua importante fase di crescita.
L’adolescenza porta con sé quasi inevitabilmente una certa quota di disagio. I cambiamenti e i compiti evolutivi che i ragazzi devono affrontare sono davvero notevoli: in fondo si tratta di passare da bambini a giovani adulti! Ciò comporta la conquista di tante nuove risorse e potenzialità, ma anche la triste perdita di tutto ciò che significa essere bambini. È un processo che non avviene in un momento, che procede con un andamento altalenante, con grandi passi avanti e momenti di regressione.
Può capitare, però, che l’adolescente senta di non riuscire ad affrontare da solo una fase così delicata sia dal punto di vista emotivo che dal punto di vista relazionale, così come può succedere che i genitori colgano in lui dei segni di disagio e che si chiedano se essi siano parte della normale crescita o di una specifica difficoltà del ragazzo. Esistono poi situazioni in cui ad essere messi in gioco sono aspetti importanti della vita dell’adolescente, come il rendimento scolastico, il rapporto con i pari, gli interessi sportivi, eccetera. O, ancora, ci sono mamme e papà che si chiedono come sia meglio rapportarsi con i propri figli adolescenti per aiutarli a crescere in maniera armoniosa o come possano rendere più armoniosa la relazione familiare.
In tutti questi casi, la consultazione psicologica può essere d’aiuto per accompagnare ragazzi e genitori nel difficile ma bellissimo percorso dell’adolescenza.