In questo pensiero, seppure così semplice, è custodito un significato enorme, che possiamo leggere anche dal punto di vista psicologico.
Il viaggio della psicologia implica un punto di partenza, certo doloroso, che porta con sé fatica e lutto per ciò che è stato fino a quel momento e che, oltrepassato quel punto di non ritorno, non sarà mai più come prima. D’altro canto, solitamente, la partenza porta con sé anche il sollievo di aver fatto un passo verso la risoluzione dei problemi o verso il proprio benessere. Questo punto, importantissimo, coincide con la prima telefonata e il primo incontro con la psicologa, un momento nel quale il paziente decide di iniziare ad occuparsi di sé e chiede che una persona esperta lo accompagni. In questo viaggio, per l’appunto. Esso si configurerà a partire da quello stesso momento e sarà un’avventura a quattro mani, che la psicologa e il paziente affronteranno insieme. Non importa se durerà a lungo o se sarà breve, uno degli obiettivi del percorso sarà sempre e comunque un cambiamento, uno sguardo nuovo sulla vita e sulle opportunità che essa ci offre, su di sé e sugli altri. Questi nuovi occhi permetteranno al paziente di costruire il suo benessere o di ritrovarlo, per arrivare alla meta del suo viaggio senza le pesanti valigie che portava con sé alla partenza.